di Francesco Trapani

Un’affermazione di altissimo prestigio quella del reggiano Coro Monte Cusna, secondo classificato nel 1° Concorso Nazionale per Cori Maschili intitolato a Luigi Pigarelli. Nella stupenda cornice di un Garda illuminato da un radioso sole autunnale, sabato 24 e domenica 25 ottobre si è svolta ad Arco di Trento questa competizione canora, in memoria di quella grande figura di musicista che fu appunto Luigi Pigarelli, che nei primi decenni del Novecento seppe dare una veste musicale di assoluto rilievo al canto popolare, troppo spesso relegato tra le cenerentole della musica. Partecipava al concorso il meglio della coralità nazionale, cori anticipatamente selezionati da una giuria in base ai precedenti artistici e alle significative affermazioni nel campo della coralità popolare. Tra i cori preselezionati, vi era, appunto, il Coro Monte Cusna, di Reggio Emilia, una delle realtà più apprezzate, a livello nazionale, della coralità popolare a quattro voci virili. Le qualità e la fama del coro reggiano, non sempre così riconosciute a Reggio (nemo propheta in patria!) si basa su di un palmarès di altissimo valore: non solo i successi in diversi concorsi nazionali (1° classificato a Genova 1985, 2° a Ivrea 1999, 1° a Brentonico 2004), ma anche diversi concerti nei più prestigiosi conservatori italiani (G. Verdi di Milano, C. Monteverdi di Bolzano, G. Verdi di Torino) e in alcuni dei teatri classici più rinomati (Regio di Parma, Zandonai di Rovereto, Valli di Reggio Emilia ecc.). Proprio in questi templi della musica classica il canto popolare, se sapientemente eseguito, può stare alla pari con qualsiasi genere di musica, come affermò Claudio Abbado a proposito del canto popolare: “Questo canto è l’espressione più spontanea e naturale e il coro è la forma più immediata di far musica insieme”. L’importanza del Concorso di Arco è confermata anche dal numero dei cori selezionati, ben 24 (una rarità), di cui tredici trentini, a testimonianza della capillare diffusione del canto popolare, e di cori esecutori, quasi in ogni vallata e in ogni paese delwwww Trentino; gli altri undici cori erano stati scelti da varie parti della penisola (Emilia, Piemonte, Abruzzo, Veneto). L’appuntamento era appunto nella graziosa cittadina di Arco, nel grande salone delle feste del Casinò Municipale, eredità lasciata dagli imperatori d’Austria, ove la stessa “ Sissi “ fu ospite nel 1889: qui la Federazione Cori del Trentino ha promosso e gestito questo Concorso, meritatamente vinto dal Coro Cima Tosa di Fiavè (TN). Il coro Monte Cusna, diretto da Alessandro Marzani, presentava quattro canti di grande respiro musicale: Maitinada (armonizzato da Luigi Pigarelli, cui era intitolato il Concorso), Son Barcaròl (Antonio Pedrotti), Siam Prigionieri (Renato Dionisi) e Lucia Maria (Arturo Benedetti Michelangeli), autentiche sinfonie di non facile esecuzione per gli ardui incroci melodici, per la sonorità degli accordi e per la complessità del ricamo armonico. La giuria, di assoluto rilievo in questo campo (fra i giurati c’era Mauro Pedrotti, il direttore del Coro della Sat di Trento), ha apprezzato, del Coro reggiano, l’altissima precisione esecutiva, la sonorità delle interpretazioni, la profondità armonica e il sapiente equilibrio dei reparti, riconoscendo ed elogiando il valore artistico della direzione di Alessandro Marzani, che da sei anni è alla guida del Coro. La definizione della graduatoria finale si è giocata sul filo dei centesimi di punto, a testimonianza del fatto che il punteggio del Coro reggiano, applauditissimo anche dagli altri cori nella passerella finale, era vicinissimo alla valutazione migliore.