DI SILVIA NANNETTI
Insegnante di metodo Feldenkrais

Alcuni anni fa, dopo una lezione di metodo Feldenkrais svolta sui movimenti dei piedi, un pianista, che all’epoca seguiva regolarmente i miei corsi, mi disse che per alcuni giorni a seguire, nel suonare, aveva avuto una particolare sensazione di leggerezza nelle mani.
L’apparente originalità della reazione è ampiamente considerata in questo metodo dove l’effetto sorpresa accade in quanto ne viene preparato il terreno, cioè in un clima di grande calma vengono proposti dei percorsi di movimento molto particolari che invitano fortemente la persona ad osservarsi da UN PUNTO DI VISTA NUOVO. Questo permette di disinnescare quelle abitudini/compensazioni motorie che involontariamente si attivano e di cui la persona non si rende conto, e di favorire quel naturale dialogo tra le parti del corpo.
Il cantante, per il fatto di avere come strumento musicale il suo corpo è già abituato a perlustrarne i comportamenti in modo molto accurato, ma proprio perché lo strumento è dentro di sé, come direbbe Feldenkrais, L’OVVIO PUò SFUGGIRE ALLA SUA ATTENZIONE. È quindi importante fare un piccolo passo indietro. Nei primi anni di vita gli esseri umani acquisiscono, sia per traccia biologica che per apprendimento, le principali abilità motorie di base, come respirare, mantenere eretta la colonna vertebrale, parlare ecc, abilità che per un cantante sono la struttura portante del suo strumento musicale. Queste abilità sono radicate in modo molto profondo, sono preesistenti al cantare, e proprio perché apprese in tenera età hanno la caratteristica dell’inconsapevolezza, esulano appunto dalla nostra attenzione, cioè, se siamo sinceri con noi stessi, dobbiamo ammettere che non sappiamo cosa fanno ad esempio le nostre scapole quando camminiamo, oppure quali denti tocca la lingua quando deglutiamo, o con quali falangi sosteniamo la forchetta, tuttavia possiamo dire di saper camminare, deglutire e tenere una forchetta in mano. Quindi, se per la vita ordinaria può non essere necessario avere questo tipo di consapevolezza, per una prestazione straordinaria come il cantare ecco che portare ad uno stato conscio quella motricità inconsapevole, in qualche modo significa accordare meglio lo strumento e utilizzarlo con più competenza o come direbbe Feldenkrais SE SAI QUELLO CHE FAI PUOI FARE CIò CHE VUOI.
In una lezione Feldenkrais, ad esempio, si può chiedere al diaframma di fare delle piccole “pazzie” come differenziare il lato destro dal sinistro, la parte davanti da quella dietro, avvitarlo, attivarlo in diverse modalità in inspirazione e altrettante in espirazione, farlo dialogare con le gambe, con il pavimento pelvico o le scapole; in una parola andare alla ricerca della sua LIBERTà. Un cantante, che sa cosa chieder al suo diaframma quando canta, può riconoscere dopo un lavoro di questo tipo che qualcosa è stato pulito, c’è meno sforzo, un senso di maggior semplicità e competenza. L’esempio del diaframma è ovviamente estendibile a tutte le funzioni del corpo, e tutte meritano una perlustrazione così che la pratica possa piano piano educare il corpo a svelare quel ricchissimo sistema di interconnessioni.
Il metodo Feldenkrais, pur svolgendosi con lentezza e dolcezza, non va identificato come una tecnica di semplice rilassamento psicofisico, ma è da considerarsi una vera e propria forma di apprendimento somatico dove si incrementano nuove abilità e sensibilità facendo riferimento a quell’intelligenza organica del corpo che SE MESSO NELLE CONDIZIONI DI POTER SCEGLIERE tra diversi modi di poter eseguire un’azione, tende a scegliere quella più comoda ed efficace.
Il metodo prende il nome dal suo ideatore Moshe Feldenkrais (1904-1984), israeliano, ingegnere e prima cintura nera di judo in Europa. In seguito ad un grave incidente a un ginocchio, che lo ha costretto all’immobilità, ha sperimentato movimenti sul suo corpo per cercare soluzioni al suo problema e ha trovato modalità che non solo lo hanno aiutato personalmente, ma si è reso conto che funzionavano anche sulle altre persone. A questo punto, consapevole di avere identificato delle importanti matrici di meccanismi neuromotori che appartengono a tutti gli esseri umani, ne ha messo a punto il metodo che è oggi praticato in tutto il mondo.

Per trovare un insegnante di Feldenkrais, sia per uso personale che per workshop specifici per cantanti, suggerisco di consultare il sito dell’Associazione Nazionale Insegnanti Metodo Feldenkrais:

www.aiimf.it

 

Bibliografia essenziale:

M. Feldenkrais Il corpo e il comportamento maturo. Astrolabio

M. Feldenkrais Conoscersi attraverso il movimento. Astrolabio

S. H. Nelson, E. Blades-Zeller Singing with your whole self