Foto: l’Edizione nazionale delle opere di Palestrina: la veste grafica della coperta

Prevista in 40 volumi, pubblicati con la frequenza di uno o due l’anno, la nuova edizione critica delle opere di Palestrina riprende e innova l’impresa dell’edizione completa iniziata nel 1939 da Raffaele Casimiri (poi proseguita da Jeppesen, Virgili e Bianchi), il cui l’ultimo volume (n. 35), dedicato a composizioni sparse latine, italiane e non vocali, ha visto la luce nel 1999 a cura di Bianchi e Rostirolla; non si trattava comunque della prima iniziativa di questo tipo: l’idea di trascrivere criticamente e pubblicare tutte le sue composizioni si era già concretizzata nell’Opera omnia Ioannis Petraloysii Praenestini curata da Franz Xaver Haberl e pubblicata da Breitkopf & Härtel fra 1862 e 1907.

La nuova Edizione nazionale rappresenta una grande novità nel panorama degli opera omnia dei compositori: ogni volume è infatti pubblicato in due tomi che contengono due differenti versioni della trascrizione, moderna e semidiplomatica. L’edizione moderna è in partitura, con le chiavi antiche tradotte in quelle moderne, adottando le abituali consuetudini di indicazione della musica ficta (alterazioni desunte al di sopra della nota in corpo minore, alterazioni presenti nelle fonti accolte a testo a fianco della nota; segnalazione di ligaturae ed episodi in color; segnalazione, tramite parentesi quadre, del testo cantato ricostruito in quanto abbreviato nella fonte originale). A questa si aggiunge l’edizione semidiplomatica, vera novità del progetto, che «compie un primo passo decisivo verso le esigenze del moderno esecutore, nel rispetto assoluto della semiografia originale»: la forma grafica delle note è quella antica (notazione mensurale bianca), le indicazioni di mensura sono quelle originali, le voci sono sì sistemate in partitura, permettendo così di analizzare agevolmente l’intreccio a tavolino, ma si evita di spartire la musica in caselle di battuta, presentando la linea melodica Mensurstrich come l’avrebbe letta il cantore antico; alcuni interventi editoriali, oltre alla disposizione in partitura, tuttavia ci sono (da qui il prefisso semi-), e consistono nello scioglimento delle note in ligatura, nella correzione di errori (da cui nessuna fonte, antica o moderna, è immune), negli interventi di musica ficta e nella distribuzione delle sillabe del testo secondo grafia e norme normalizzate; ma l’aspetto notazionale è quello antico.
In aggiunta a ciò, vi sono allegati i fascicoli che contengono l’edizione anastatica della fonte antica principale (di solito l’editio princeps, ossia la prima edizione a stampa dell’opera), a libro corale o in libri parte, anch’essa una novità di rilievo rispetto alle edizioni critiche del passato.
Di grande importanza sono poi le indicazioni sul tactus da adottare che Francesco Luisi fornisce nell’introduzione al primo volume, questione tutt’altro che semplice dato che la polifonia sacra di quest’epoca spesso mostra, con apparente incoerenza (e spesso anche all’interno della stessa raccolta di un solo compositore), brani predominati da valori larghi sotto il C tagliato, altri con valori neri sotto la stessa mensura, altri ancora a valori lunghi ma sotto C, e altri ancora in note negre sotto C – una variegata casistica che sembra sia da mettere in relazione alla sempre più diffusa teoria degli ‘affetti’, impiegando i segni di tempo come mezzo per interpretare simbolicamente il contenuto del testo cantato piuttosto che per indicare con coerenza il battito alla breve o alla semibreve. Da qui, dunque, la necessità di differenziare le indicazioni di tempo dell’edizione moderna e di servirsi di semi-battute tratteggiate per dividere l’apparente tactus alla breve prescritto dal C tagliato quando si ritiene realistica invece la battuta alla semibreve, permettendo così all’esecutore di entrare nel vivo del dibattito musicologico sulla prassi esecutiva e guidandolo nelle possibili soluzioni.

Il frontespizio del Missarum liber primus di Palestrina (1554)

 

L’edizione semidiplomatica

L’edizione moderna

L’edizione in facsimile