Hibiscus è ispirato ad una melodia popolare di origine quattrocentesca dal titolo “E d’un bel matin d’amore”, dove il lento risveglio di due amanti ai primi chiarori dell’alba, ho immaginato sia simile al delicato fremito col quale si schiude il fiore hibiscus. L’idea poetica di questa lieve vibrazione rivive musicalmente nel battimento generato dalle voci che partendo dall’unisono si spostano gradualmente formando piccoli cluster diatonici. Il suono delle vocali è arricchito da quello particolare delle consonanti sonore “N” ed “L”. La composizione inizia con un lento e progressivo aumento di tensione, creato con un lieve spostamento verso l’alto del registro sulle note del tema molto dilatate nel tempo (dalla nota perno Sib nella sezione A, si passa al Do nella sezione B poi al Re alla sezione C). Nella parte centrale B quattro soli (uno per sezione) si impongono all’attenz ione dell’ascoltatore cantando liberamente con messe di voce sui medesimi suoni tenuti in pianissimo ognuno dalla propria sezione. Nell’ultima sezione C le escursioni dinamiche coinvolgono le intere sezioni di voci e con un accelerando ed un crescendo dinamico si raggiunge il “risveglio” connotato da un movimento melodico, anch’esso desunto dalla melodia originale, che diventa ripetitivo e che vuole quasi evocare il suono delle campane a festa.n1

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 skrzypek