adaIl 20 gennaio 1964 nasceva a Parma la “Corale Città di Parma”. Il desiderio di creare un coro che avesse un repertorio diverso da quello strettamente legato alla musica operistica portò il maestro Edgardo Egaddi, Mario Scaramuzza e gli altri fondatori a sciogliersi dalla Corale Verdi alla quale appartenevano e ad iniziare una nuova avventura artistica. Il coro nacque, come è scritto nel suo atto costitutivo, con lo scopo di esaltare e perpetuare attraverso la polifonia vocale in tutte le sue molteplici espressioni la nobile tradizione musicale di Parma. Operazione questa per nulla scontata in una città come Parma nella quale il grande amore per Giuseppe Verdi e l’opera lirica che coinvolgeva ampi strati della popolazione ad ogni livello aveva fortemente limitato ogni possibilità di affrontare e diffondere una cultura corale più legata allo studio della polifonia. Il coro ebbe fin da subito un’intensa attività artistica e concertistica, partecipando già nel 1965 al Concorso Nazionale di Sesto San Giovanni (MI) indetto dalla RAI e dedicato ai canti della Resistenza e l’anno successivo al Concorso Corale Nazionale ORSAM a Roma dove conquistò il 2° premio. adcOltre all’attività concertistica, il coro si pose fin da subito come promotore della vita culturale parmigiana organizzando per quattro anni consecutivi la “Rassegna Nazionale di Canto Corale” che coinvolgeva corali cittadine e complessi corali italiani che si fossero distinti in concorsi nazionali o internazionali. Il maestro Egaddi, sempre più impegnato in una carriera artistica e professionale di alto livello si dimise alla fine degli anni ’60. La corale fu quindi diretta, dal 1971 al 1974, dal maestro Flavio Magnani recentemente scomparso. In quegli anni il Presidente Mario Scaramuzza con grande lungimiranza propose che al coro di voci miste fosse affiancato un coro di voci bianche che potesse rappresentare il vivaio di coristi da far crescere all’interno della Società Culturale. Nel 1971 avvenne l’incontro con il coro Voci Bianche dei “Piccoli cantori di San Leonardo” che era stato fondato nel 1969 dal maestro Antonio Burzoni e che fu unito al Coro “Città di Parma”.adb Questo incontro fu determinante nella storia del coro. La serietà dell’impostazione, le eccellenti doti artistiche e didattiche di Burzoni portarono infatti il coro voci bianche ad ottenere notevoli risultati. Nel 1975, a seguito del ritiro del maestro Magnani e della conseguente ricostituzione del coro voci miste con i giovani coristi cresciuti nel coro voci bianche, unitamente ad alcuni coristi che già facevano parte del coro, il maestro Burzoni divenne direttore artistico e conduttore di tutti i gruppi corali. Sotto la sua sapiente guida il coro visse una stagione splendida che lo portò ad essere uno dei migliori cori italiani. Dieci anni più tardi, nel 1985, il maestro Burzoni lasciò la guida del coro e fu sostituito dal maestro Mario Fulgoni per il coro Voci Miste e dal maestro Bruno Gini per il coro Voci Bianche. Questo cambio rappresentò per il coro l’occasione di ampliare il proprio progetto culturale e il proprio repertorio. La solida preparazione del maestro Fulgoni, ottimo direttore e anche compositore, rese possibile al coro il poter continuare nel solco già tracciato negli anni precedenti, ma anche sfruttare le proprie potenzialità per affrontare nuovi e importanti impegni artistici, musicali e vocali. Nella sua storia il coro Città di Parma ha sempre avuto la fortuna di trovare sulla propria strada direttori valenti e appassionati musicisti che hanno saputo portare avanti la storia così intensa del coro parmigiano, ed è il caso dei direttori che dopo il ritiro di Fulgoni e Gini hanno accompagnato il coro “Città di Parma”: Gianluca Ferrarini che ha diretto le Voci Bianche e il Coro Giovanile, Francesca Carra che ha diretto le Voci Bianche, Matteo Pagliari e Leonardo Morini che hanno diretto le Voci Miste. Attualmente i gruppi del coro “Città di Parma” coinvolgono coristi a partire dai 3 anni di età fino agli adulti e può contare sulla direzione di Simone Campanini per il coro Voci Miste, Franco Arata per il Coro Giovanile, Ewa Lusnia per il gruppo Voci Bianche, Giorgio Donelli per il coro Preparatorio e Patrizia Biavardi per il coro Propedeutico. Maestri che continuano con passione l’attività del coro e che sono cresciuti in gran parte proprio all’interno del coro stesso. La storia del Coro “Città di Parma” è costellata di premi vinti in importanti concorsi nazionali (Concorsi di Prato e Palazzo Pignano) e internazionali (concorsi di Arezzo, Gorizia e Tours) di partecipazioni a rassegne, di collaborazioni con insigni orchestre e illustri direttori, di prestigiose tournée, di incisioni sopraffine. Ma la bellissima storia del coro Città di Parma è una storia di amore, di passione, di serio e minuzioso lavoro artistico, di grande valore educativo. adfE’ la storia di tanti bambini e bambine provenienti da uno dei quartieri più popolari di Parma, quello di San Leonardo, che grazie alla grande passione che il maestro Burzoni seppe trasmettere e all’ambiente educativo del coro sono potuti crescere insieme entrando con naturalezza nel mondo colto della musica polifonica purtroppo praticamente sconosciuto e inaccessibile alla maggior parte dei loro coetanei (e sempre più oggi) e riuscendo ad affrontare e padroneggiare pagine assai difficili che permisero loro di poter partecipare ad eventi musicali notevoli con importanti orchestre e sotto la guida di musicisti di fama come Vladimir Delmann o Sergio Varatolo, di partecipare, vincendo numerosi premi, ai maggiori concorsi nazionali ed internazionali e di rappresentare l’Italia in una tournée in Giappone che vide il coro Voci Bianche impegnato in 35 concerti in tutto il paese. La storia del coro “Città di Parma” è la storia di tante esperienze comunitarie come i campi che venivano organizzati sulle montagne della provincia e che permettevano a 30/40 coristi di vivere la musica in modo totale con le diverse attività sia vocali che strumentali e di trascorrere insieme il tempo estivo in un contesto di condivisione e di formazione. Tanti di quei bambini hanno continuato anche da adulti a far parte del coro Voci Miste continuando sotto la guida del maestro Fulgoni a mettere le proprie voci e il proprio impegno per ottenere altri riconoscimenti e allargando il proprio orizzonte artistico ad esempio con la partecipazione all’allestimento dell’opera futurista l’Aviatore Dro di Balilla Pratella diretta da Gianandrea Gavazzeni, ultima composizione da lui diretta. Ancora oggi tanti dei coristi di allora formano l’ossatura fondamentale del coro Voci Miste e i loro figli hanno iniziato a popolare i gruppi dei più piccoli, frutto anche questo della storia del Coro “Città di Parma”. Cantare in coro fin da bambini vuole dire crescere nella bellezza, nell’armonia, imparando che cantare insieme  significa dare ciascuno il proprio apporto unico, capire che la magia si compie solo quando la propria voce si unisce a quella dell’altro per un fine comune. Significa imparare a lavorare in gruppo, che si può essere ben guidati solo quando si è perfettamente consapevoli e si conosce profondamente il proprio ruolo, che l’impegno e il sacrificio sono imprescindibili alla soddisfazione dei risultati. Dopo 50 anni il Coro “Città di Parma” è ancora tutto questo, è una realtà viva che si prefigge con grande impegno il fine di perseguire e diffondere l’attività corale e lo studio della musica in tutti gli ambienti cittadini e in particolare in quelli scolastici così come fin dalle origini era scritto nell’atto costitutivo. Celebrare i 50 anni del Coro “Città di Parma” è l’occasione per ringraziare le persone che ne hanno permesso l’esistenza: Edgardo Egaddi e i coristi fondatori, Mario Scaramuzza fondatore anch’egli e storico Presidente, tutti i direttori che si sono succeduti alla guida del coro e tra loro in particolare Antonio Burzoni e Mario Fulgoni, i coristi e le coriste e le loro famiglie, tutti coloro che a vario titolo e sempre in modo volontario hanno dato il proprio impegno per permettere di portare avanti negli anni le attività del coro. La splendida storia del Coro “Città di Parma” lo vede ancora qui, oggi, con la stessa passione e con la stessa voglia di cantare insieme, di scoprire partiture di autori immortali e di compositori contemporanei, di proseguire nell’approfondimento della tecnica vocale. Questi 50 anni di storia di un’istituzione musicale dimostrano il valore della musica come possibilità di crescita, di formazione, di elevazione dello spirito umano, di coesione sociale, dimostrano il modo di concepire l’uomo e la donna come capaci di forza creatrice e fatti per operare il bene, valori che rimangono sempre attuali e fondamentali in ogni epoca della storia e stagione della vita.ade