Eravamo a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta e, tra autunni caldi, proteste studentesche, cattedrali occupate e quant’altro stava succedendo in quegli anni movimentati, un gruppo di giovanotti cui piaceva cantare assieme aveva costituito un coro: questo coro si chiamava “Corale Astra” e aveva sede presso la parrocchia di Ognissanti, nel popolare quartiere parmigiano dell’Oltretorrente.

Ora, vuoi perché molti dei coristi erano anche appassionati di montagna, vuoi perché la maggior parte del repertorio di allora era costituita dai canti della tradizione montanara, alcuni di loro proposero di chiedere alla locale sezione del Club Alpino Italiano di entrare nel sodalizio e diventare così il coro ufficiale del C.A.I. di Parma. La richiesta venne accolta e nacque così il Gruppo Corale “Giovanni Mariotti” del C.A.I. di Parma che nel nuovo millennio si chiamerà più semplicemente Coro CAI Mariotti.

Sotto la guida del primo storico direttore Mario Corradi, il coro muove i primi passi; dopo pochi anni Corradi viene sostituito da Beppe Boldi e saranno queste due prime guide a consolidare le radici della compagine, due guide che il destino ha voluto venissero a mancare proprio recentemente ad un mese circa l’uno dall’altro.

Il primo grande mutamento avviene all’inizio degli anni ottanta quando, alla testa del coro, subentra Gianbernardo Ugolotti. Gibi, come tutti lo chiamano, terrà la guida del coro per quasi trentacinque anni, forgiandone la struttura e facendolo maturare sia nella vocalità che nel repertorio.

Oltre all’avvento di Gibi il 1980 porta un’altra grande novità nell’attività del gruppo: il 24 maggio di quell’anno, al Teatro Regio di Parma, il Mariotti organizza la prima edizione della Rassegna Corale del “Bel Cant”. Da quel momento in poi la Rassegna costituirà per il coro l’evento principale di tutta la stagione, tutta la preparazione dei nuovi canti verrà fatta con l’obiettivo di debuttare sul palcoscenico del prestigioso teatro. La rassegna, che nel 2021 raggiungerà il traguardo della quarantesima edizione, in tutti questi anni ha ospitato le maggiori compagini corali italiane ed ha visto sul palco i più bei nomi della coralità italiana.

Nel marzo 2014 Gibi, non riuscendo più, per motivi fisici, a seguire appieno l’attività del coro, è costretto a lasciarne la guida ed a questo punto si verifica una vera e propria rivoluzione: sarà lui stesso a proporre la guida del coro a Monica Lodesani, una giovane maestra, allora trentaduenne, con un invidiabile curriculum alle spalle. Monica, dimostrando una grande competenza e passione per il repertorio del Mariotti, i cui componenti, occorre dirlo, erano, e sono tuttora, abbastanza “maturi”, prese letteralmente il coro per mano facendo fare ai suoi “ragazzacci”, come affettuosamente li chiama, esperienze vecchie e nuove che producono una specie di rinnovamento accettato dai coristi con uno spirito da ragazzini.

In tanti anni di attività molte sono state le esibizioni, grandi e piccole, più o meno di prestigio, sia in Italia che all’estero; tuttavia lo spirito con il quale il coro affronta ogni esibizione è sempre lo stesso: cantare è bello e divertente ed allora si cerca di trasmettere a chi ascolta quello che ogni corista sente quando è sul palco sia che si canti in luoghi prestigiosi sia che ci si esibisca di fronte agli ospiti di una casa di riposo per portar loro un po’ di svago e di allegria. Anzi, probabilmente i momenti più belli e sentiti sono forse quelli in cui ci si trova fuori dall’ufficialità, magari in una chiesetta o nell’angolo di una piazzetta di qualche paesino, da soli, e subito qualcuno esce con la frase di rito: “facciamo un canto?”. Ecco che allora si canta per noi, per il piacere di ascoltarci, di stare insieme: questo è l’elisir che ci tiene uniti, che ci fa superare qualsiasi momento anche dei più brutti e che ci fa dire che festeggiamo sì cinquant’anni di attività ma siamo pronti e vogliosi di farne altri cinquanta. AD MAIORA!!!