Musica ed emozioni in dialogo in un progetto di musicoterapia con finalità inclusive nella scuola primaria A. Frank dell’Istituto Comprensivo Granarolo dell’Emilia (BO)
Quante sono le emozioni che i bambini possono esprimere e comunicare con il movimento, la voce e gli strumenti musicali? Quali competenze occorrono loro perché ciò possa accadere in un contesto di musica d’insieme promuovendo al contempo efficaci strategie di regolazione delle emozioni? Il presente articolo presenta alcune riflessioni generali sul rapporto tra musica e regolazione emozionale che hanno guidato la conduzione di un progetto musicale con finalità inclusive svolto nell’a.s. 2021/22 in cinque classi terze della scuola primaria “A. Frank” dell’Istituto Comprensivo di Granarolo dell’Emilia. Tale progetto ha preso avvio da una fase iniziale di condivisione con le insegnanti delle classi dei contenuti e della sua articolazione finalizzati alla promozione e alla scoperta, nei bambini, di strategie di auto-regolazione e di regolazione delle emozioni attraverso esperienze di musica d’insieme. In considerazione della forte vocazione musicale dell’Istituto Comprensivo e delle azioni inclusive presenti nel piano triennale dell’offerta formativa, questa fase di condivisione iniziale del progetto si è rivelata di fondamentale importanza per pervenire ad una effettiva integrazione del progetto stesso nell’esperienza scolastica dei bambini, in particolar modo dei bambini con Bisogni Educativi Speciali presenti nei diversi gruppi classe. I cinque percorsi proposti si sono articolati in dieci incontri a cadenza settimanale per ciascun gruppo classe dal mese di marzo al mese di maggio 2022. In considerazione dell’elevato numero di alunni coinvolti e della differenziazione dei diversi percorsi in relazione ai bisogni specifici di ciascun gruppo classe, nel presente articolo si desidera presentare alcune considerazioni teoriche e metodologiche di carattere generale relative al rapporto tra esperienza musicale d’insieme e regolazione delle emozioni. Il percorso musicale è stato condotto con tecniche proprie della musicoterapia di improvvisazione e di ascolto musicale integrate con la narrazione ad alta voce di albi illustrati a tema musicale. Esso ha contemplato una prima fase di osservazione delle strategie comunicative di tipo prevalentemente non verbale e vocale-sonoro dei singoli alunni nel contesto del loro gruppo classe e della loro competenza musicale in relazione al costrutto di “musicalità comunicativa”. A questo proposito è importante ricordare come diversi Autori abbiano evidenziato la complessità e la multidimensionalità insite nelle possibili definizioni del termine “musica” (Cross, 2008); tali definizioni mettono in evidenza l’articolazione delle diverse componenti (sensoriale, emotiva, cognitiva, sociale) dell’esperienza musicale e la possibilità di entrare in contatto con tali componenti in base ai bisogni individuali e agli specifici livelli di sviluppo. La musicalità umana può dunque essere definita come la capacità di entrare in comunicazione con i nostri congeneri in modo interattivo, secondo la definizione proposta da Trevarthen (2002), come uno stato di sintonia dinamica dell’essere umano che permette l’emergere di una con-presenza coordinata. La musicalità comprende elementi “universali” dell’esperienza musicale che non riguardano soltanto gli aspetti strutturali della musica, ma includono anche elementi cognitivi (percezione, memoria, elaborazione cognitiva), corporei (respiro, vocalità, gestualità) e sociali (funzioni, condizioni di comunicazione) dell’esperienza stessa (Baroni, 2009; Cross, 2008). In ambito evolutivo, le evidenze mostrano come la musicalità umana origini in fasi precoci dello sviluppo ontogenetico e si manifesti, nei suoi aspetti fondamentali, attraverso il modo in cui il neonato interagisce con l’espressione di forze motivazionali di un altro essere umano. Alcuni Autori la considerano una manifestazione delle motivazioni essenziali alla base della comprensione umana e dunque una risorsa essenziale nello sviluppo della capacità di socializzazione (Trevarthen, 1999, 2002; Malloch & Trevarthen, 2008). D’altro “canto”, la distinzione tra aspetti espressivi e comunicativi nell’esteriorizzazione delle emozioni ha grande rilievo sul piano dell’analisi dell’interazione fra musica ed emozioni: mentre l’espressione delle emozioni è una forma di esteriorizzazione non-verbale, spontanea, involontaria e concomitante alla risposta emozionale stessa, la comunicazione delle o sulle emozioni è verbale, intenzionale, simbolica, successiva all’esperienza emozionale e regola gli effetti della risposta emotiva stessa. Come la psicoanalisi infantile aveva evidenziato (Klein, 1928), l’espressione creativa (e in certa misura anche la fruizione del prodotto creativo) costituisce un mezzo molto efficace di regolazione dell’esperienza emozionale. In analogia con il concetto di “oggetto transizionale” (Winnicott, 1971), è possibile osservare che l’attività espressivo-creativa musicale condivisa si muove in un’area intermedia fra esterno ed interno, un’area nella quale è possibile per l’individuo confrontarsi con i bisogni del proprio mondo interno ed allo stesso tempo con le richieste che gli vengono poste dall’ambiente. L’espressione creativo-artistica, come l’espressione musicale, può dunque essere considerata una preziosa opportunità comunicativa di tipo non verbale che può favorire lo sviluppo e l’utilizzo di adeguate strategie di regolazione delle emozioni, facilitarne l’elaborazione mentale e la riproduzione (Bonfiglioli, 2020; Bonfiglioli & Ricci Bitti, 2017; Ricci Bitti, 1998) creando nei bambini le condizioni per la realizzazione di un’efficace interdipendenza fra attività cognitiva ed emotiva e favorendo processi comunicativi, inclusivi e di socializzazione.
Riferimeni bibliografici
Baroni, M. (2009). Esiste un’eredità biologica in campo musicale? In R. Caterina, G. Magherini & S. Nirensztein Katz (a cura di), Crescere con la musica. Dal corpo al pensiero musicale. Firenze: Nicomp Saggi, pp. 17-30.
Bonfiglioli, L. (2020). Casi clinici, Interventi sul caso Linda, Psicoterapia e Scienze Umane, Milano: Franco Angeli, 1/2020, pp. 110-111.
Bonfiglioli, L., Ricci Bitti, P.E. (2017). Interazioni tra musica e benessere. In E. Malaguti (a cura di), Musicalità e pratiche inclusive. Il mediatore musica fra educazione e benessere. Collana: University & Research. Trento: Erickson, pp. 175-187.
Cross, I. (2008). Musicality and the human capacity for culture. in Musicae Scientiae. Special Issue. Narrative in Music and Interaction, pp. 147-165.
Klein, M., (1928). Early Stages of Oedipus Conflict, International Journal of Psycho-Analysis, 9; trad. it. I primi stadi del conflitto edipico, in Scritti 1921-1958, Torino, Boringhieri, 1978.
Malloch, S., & Trevarthen, C. (Eds.) (2008). Communicative musicality: Exploring the basis of human companionship. Oxford: Oxford University Press.
Ricci Bitti, P.E. (1998). A cura di. Regolazione delle emozioni e artiterapie. Roma: Carocci.
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Winnicott, D.W. (1971). Playing and reality. Trad it. Gioco e realtà. Roma: Armando, 1974.
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