E’ terminato domenica 3 aprile, con il recupero della lezione del M° Ugo Rolli sul canto gregoriano (che era stata rinviata causa neve dalla data originariamente prevista del 30 gennaio), il primo dei due anni del corso biennale AERCO per direttori di coro. Rispetto al corso dell’anno passato, per molti versi sperimentale anche se apprezzato, il Direttivo AERCO ha deciso di tentare la strada della divisione in due anni del programma, molto vario e articolato. La prima, attesissima lezione è stata tenuta dal dr. Franco Fussi di Ravenna, indiscusso luminare della foniatria italiana ed europea, che ha letteralmente affascinato i corsisti, non moltissimi per la verità, e i ben più numerosi uditori. In tre ore (ma sono sembrati davvero pochi minuti) il dr. Fussi ha illustrato nei particolari il funzionamento dell’apparato vocale, le tecniche di riscaldamento e le particolarità della funzione fonatoria. Dopo che la neve ha impedito temporaneamente al M° Rolli di proseguire nel cammino, si sono succeduti: per il canto popolare il M° Mauro Pedrotti, direttore del coro della S.A.T. di Trento che ha illustrato la storia di questo prestigiosissimo gruppo e ha proposto ai corsisti, con l’aiuto del coro laboratorio alcuni brani celebri del repertorio popolare tridentino come “gli aizimponeri” e “fila fila”, nelle armonizzazioni di svariati compositori; il M° Giorgio Larcher, direttore della Corale Antares di Taio (Trento), che ha parlato della polifonia classica e contemporanea, coadiuvato dal coro laboratorio “I Ragazzi Cantori” di San Giovanni in Persiceto (BO); il M° Pierpaolo Scattolin, che con la collaborazione del M° Giacomo Monica (che ha illustrato le peculiarità degli strumenti ad arco, del violino in particolare) ha portato i corsisti ad approfondire il rapporto tra coro ed orchestra. Inoltre il corso ha svolto anche un incontro in trasferta, portandosi a Casazza (Bg) per una lezione sul coro di voci bianche, avvalendosi dell’apporto del M° Mario Mora e del coro “I Piccoli Musici” da lui diretto. Come detto, i corsisti non erano molti, una decina circa. Questo ha significato, in occasione delle Nella pagina a fianco: Un momento della lezione con il M° Mauro Pedrotti

cos

esercitazioni pratiche, la possibilità per tutti di sperimentare direttamente, attraverso la presenza dei cori laboratorio, quel che veniva espresso negli incontri mattutini. In particolare, la lezione sul coro e orchestra – che ha visto la partecipazione di una nutrita orchestra d’archi e dello splendido coro Euridice di Bologna – ha visto i corsisti concentrarsi su due soli, celeberrimi brani (l’Ave Verum Corpus K. 618 di Mozart e il Corale della Cantata 147 di J. S. Bach), permettendo loro di approfondire il complesso rapporto tra gesto, reazione del coro e reazione dell’orchestra. In ogni incontro, tuttavia, la presenza degli uditori era massiccia, e raramente le lezioni hanno visto la presenza di meno di trenta persone. Altra nota di merito va alla giornata del Maestro Rolli, nella quale gli alunni hanno potuto accostarsi al canto gregoriano, vero pilastro di tutta la musica vocale successiva. Attraverso la spiegazione dei neumi e l’uso di pagine tratte dal Graduale Triplex, il docente ha portato i discenti a comprendere la bellezza di questo canto antichissimo ma sempre vivo e ad affrontarlo con maggiore consapevolezza artistica, rendendoli anche consapevoli della profonda differenza che esiste tra la direzione di coro della tradizione accademica (orientata prevalentemente ai brani del periodo della polifonia o del classicismo) e la tecnica direttoriale specifica del canto gregoriano. Le occasioni d’incontro, abbastanza ravvicinate nel tempo (poco meno di tre mesi per sei incontri) hanno permesso ai corsisti di scambiarsi esperienze personali e di socializzare, sia tra di loro che con i docenti. La segreteria del corso ha messo i frequentatori in grado di pranzare insieme, con la presenza dei maestri, e in questi momenti di rilassamento c’è stato un fitto scambio di esperienze, successi, situazioni, ricordi, che hanno offerto un ulteriore arricchimento alla formazione e hanno consentito l’instaurarsi di una solida amicizia tra i partecipanti. Il corso è biennale, quindi l’inizio del 2012 vedrà lo svolgimento di altri sei incontri, sempre nella sede della Tiz gentilmente offerta dal coro Stelutis di Bologna, nella persona del suo presidente ing. Puccio Pucci. L’offerta didattica ricalcherà in parte quella dell’anno precedente: la Commissione Artistica AERCO sta lavorando alacremente in questo senso, e l’obiettivo è quello di proporre sei momenti con argomento base uguale a quello dell’anno precedente, ma visto da altre angolazioni. Gli incontri saranno quindi, almeno allo stato attuale delle cose, strutturati sulla falsariga dello schema già usato nel 2011: la fonazione, il canto gregoriano, la coralità popolare, la polifonia classica e contemporanea, coro di voci bianche e coro con orchestra. Questo sistema permetterà agli alunni dell’anno passato di approfondire quel che già hanno appreso, e agli eventuali – ed auspicati – nuovi elementi di partire senza subire handicap di alcun genere rispetto a chi ha già frequentato. E’ possibile che ci siano cambiamenti da qui all’inizio delle lezioni, alcuni docenti certamente cambieranno ma i nuovi non saranno meno all’altezza di chi li ha preceduti. C’è anche l’intenzione di entrare più nello specifico in alcune tematiche, in particolare quella – molto sentita – della gestualità di base. Gli interessati che desiderino informazioni sono invitati a tenere d’occhio il sito www.aerco.it, dove saranno tempestivamente reperibili le informazioni relative alle date, agli argomenti e ai docenti dei vari incontri.