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Fabio Pecci

Posso dire di essere stato uno dei fortunati, scelto tra i docenti del Festival di Primavera a Montecatini nell’aprile del 2015. Fortunato perché è stata un’occasione meravigliosa per vivere immerso in un’energia viva, musicale, gio­iosa, il futuro della nostra coralità. Il festival si è svolto in due blocchi di giornate, differenziandosi tra cori scolastici di primaria e secondaria di primo grado nelle prime giornate, e secondaria di secondo grado nel secondo periodo.

3 giorni circondato da oltre 900 piccoli coristi dai 6 ai 13 anni tutti ordinati, festanti, vogliosi di mettersi in gioco e di incontrare gli altri grazie alla condivisione dell’esperienza corale. I ragazzi, provenienti da tutta Italia, erano orga­nizzati in gruppi di circa 90 elementi in media e venivano mescolati nei vari atelier all’interno dei quali svolgevano didattica attraverso giochi ed esercizi sul ritmo e l’intonazione, per passare poi allo studio del repertorio proposto dai vari docenti.

Gli atelier dell’edizione 2016 sono stati i seguenti:

Musica, maestro !                             docente Ennio Bertolotti

Tutti i colori del Mediterraneo      docente Elisenda Carrasco (Spagna)

Le meraviglie di Alice                      docente Anna Galterio

Un’Italia di Suoni                             docente Mario Lanaro

Storie Capovolte                               docente Benedetta Nofri

Suoni che incantano                        docente Luigi Leo

Etnicoro                                             docente Fabio Pecci

Ciack si …. Canta                             docente Dario Piumatti

Sing&shine                                       docente Sanna Valvanne (Finlandia)

I ragazzi hanno svolto 3 incontri di tre ore nell’arco delle giornate del Festival e sabato mattina al Teatro verdi han­no tutti partecipato al GRAN CONCERTO DI PRIMAVERA, che ha coinvolto tutti gli atelier in palcoscenico.

Oltre al Gran Concerto finale, si sono svolti 2 concerti serali nei quali i cori si sono esibiti con il loro repertorio e diretti dai loro docenti. Nel mio atelier erano presenti due scuole secondarie di Arezzo e Campobasso; grazie alla musica e al bel clima che si respira al festival, i ragazzi si sono subito integrati ed hanno iniziato pian piano a scio­gliersi riuscendo in pochissimo tempo a lavorare i maniera proficua e coinvolgente.

Bellissime le emozioni…. Dal ragazzino che mi confidava di salire sul palco per la prima volta a quelli più esperti, concentrati per ben figurare davanti ai coetanei e a tantissime persone (al concerto finale erano presenti oltre 1200 persone). Ho avuto modo anche di seguire nel tempo libero il percorso “study Tour” riservato ai direttori dei vari cori partecipanti; corso molto interessante che prevedeva lezioni frontali con vari docenti e momenti come uditori presso tutti gli atelier, mentre i docenti lavoravano con i gruppi a loro assegnati.

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Belle occasioni per scambi di pareri, opinioni ed esperienze in un’ottica di crescita costante reciproca.

Una nota di merito va alla macchina organizzativa di FENIARCO che è riuscita a far quadrare tutto con una pre­cisione svizzera e una fantasia e una gioia di fare e gioia “nel” fare, tipicamente italiane.

Tutto lo staff organizzativo coordinato da Marco Fornasier e diretto da Lorenzo Donati ha fatto si che, mantenendo la “dimensione bambino” si ragionasse nell’ottica del grande festival.

Ho conosciuto e incontrato decine di docenti e direttori di cori e non ho fatto altro che registrare consensi e ap­prezzamenti per la manifestazione.

Devo dire che anche io, al momento di ripartire per tornare a casa, ho sentito un senso di vuoto perché sentivo che quella magica atmosfera mi sarebbe mancata.

E per riviverla, adesso che ho conosciuto il festival, ci porterò sicuramente il mio coro a voci bianche nell’edizione 2017 ! Penso che manifestazioni come il Festival di Primavera siano linfa vitale per il movimento corale italiano e contribuiscano a lavorare proprio lì dove la coralità può nascere e svilupparsi: il mondo della scuola, che tanto ha da dare e tanto ha da imparare.


Gaya (Coro Giovanile “Bassi & Co.”, Bologna)

Eravamo in sei coristi del coro Bassi&Co. di Bologna che ha partecipato al workshop di ‘The Gospel train’.

Appena entrata nell’aula ricordo tanti ragazzi, tanti accenti, tante tonalità di voce, tanti visi colorati… Tante cose che alla fine dei quattro giorni, sul palco, ho sentito che diventavano una cosa sola: un suono, un suono formato da tutti noi ragazzi. Un’esperienza emozionante e fantastica!

Un ringraziamento al maestro Michele Napolitano il quale ci ha proposto questo laboratorio ed anche al Maestro Andrea d’Alpaos che ci ha seguiti per tutto il periodo di lavoro ed a tutta l’associazione Feniarco.

Madan Chaolla Park (Coro Giovanile “Bassi & Co.”, Bologna)

Dal momento che ho preso il treno per andare a Montecatini fino al mio ritorno a Bologna abbiamo cantato. Ogni momento aveva la sua canzone, e stranamente il coro aveva cominciato a prendere una dimensione particolare e diversa dalla solita prova; non c’erano più gli stacchi e l’atto di creare suono in gruppo cominciava a diventare un aspetto quotidiano, necessario e naturale. Penso che sarà impossibile dimenticare come l’ultimo giorno, sotto la pioggia e aspettando il treno, tutti hanno cominciato a cantare “O Sacrum Convivium”. Sembrava così romantico con il treno, la pioggia, la partenza e la musica. (Forse l’unica cosa che mancava era la donna Angelica).


Maria Roberta Serra (Docente Specialista di Musica Scuola Primaria “Carducci” di Cesena)

Tre di quei giorni delle tua vita che difficilmente potrai dimenticare, principalmente dal punto di vista umano e relazionale, ma anche da quello prettamente professionale e lavorativo. Brevemente: vengo a conoscenza di questo Festival da un’ amica, che me lo descrive come un evento eccezionale, dove i bambini, miracolosamente, imparano dei brani e dopo due giorni sono in grado di esibirsi davanti al pubblico. Mah…mi dico… E poi…chissà come sarà possibile…ottenere il permesso per tre giorni, con degli alunni della Scuola Primaria.
La cifra è abbastanza alta…non tutti se lo potrebbero permettere..(e questo è il pensiero che mi fa più male..).
Ebbene… Il permesso del mio Dirigente, il Dott. Giuseppe Messina (uomo sempre aperto alle iniziative che por­tano slancio e rinnovamento alla Scuola) arriva…anzi mi dice: “Ti do carta bianca…organizza”.
Trovo la collega, Maria Chiara Turci, insegnante in un altro plesso, disposta a venire, purchè possa portare anche la sua bimba a vivere l’esperienza, e la costringerò a riprendere a studiare il piano per accompagnarci durante l’esecu­zione dei due brani per la serata: “Da coro a coro”. E cominciano ad arrivare le iscrizioni.. E’ fatta. Si parte!
Ritrovo davanti alla scuola dove, quando arrivo, c’è “La Turci” che prova il brano “Bambu balla” davanti ai Genito­ri, con le percussioni e con le alunne, sul marciapiede davanti alla scuola. Il mio pensiero: “Che Dio mi aiuti…!!!”
Sul pullman il clima è sereno, le “ragazze” sono tranquille, le mamme anche…almeno pare…io no…”Ma dove penso di andare?”. “Io… chitarrista “a riposo”…a dirigere un coro, va beh…scolastico, ma pur sempre un coro, davanti a chissà quali alti professionisti…. Devo essere completamente andata”. Vabbè…ormai è fatta. Sul pullman proviamo i brani per la serata. Ci dobbiamo esibire la sera stessa.
Arrivati, ci siamo recati all’Atelier “Le meraviglie di Alice”, condotto dalla docente Anna Galterio. Le ragazze rice­vono i fascicoli dei brani e iniziano le prove, con numerosi alunni di altre scuole d’Italia. Che emozione! Il brano da imparare comincia a prendere forma. Alle 18.00 ci rechiamo nella piazza principale della cittadina, dove è previsto il benvenuto ai cori e ai Direttori.
cbDi nuovo la medesima strada a piedi per raggiungere il luogo della manifestazione: “Da coro a coro”. Arriva il nostro momento: Canone “Dona no­bis” di Mozart. Sono contenta. Poi il brano: ”Bambu balla”. Arriviamo in fondo e ricevia­mo gli applausi.
Lì per li’ non sono soddisfatta…anzi,…ma si sa…io non sono MAI soddisfatta, soprattutto quando riguarda me stessa. Ma forse questa è la forza che mi spinge sempre a qualcosa di più alto. Mi dico, e la Turci me lo ripete allo stremo, che siamo state brave e che, viste le condizioni di stanchezza, di caldo e quant’al­tro, siamo state OK! La seconda giornata è più tranquilla. Prove dei brani all’Atelier (mattina e pomeriggio): clima disteso e le ragazze, cari­che, che tirano fuori, come dico io, “il turbo” . La sera, i brani sono pronti. Tutto perfetto! E arriva il gran giorno. Concerto finale al Palazzo del Turismo di Montecatini. Ti rendi conto fino in fondo, di quale portata sia l’evento musicale al quale hai partecipato, e di quale organizzazione straordinaria ci sia dietro, a cominciare dalla logistica, dai tempi, sino agli accompagnamenti, alla questione S.I.A.E…e non so quant’altro. Non conoscevo bene Feniarco ma, se il risultato è questo, è qualcosa di strepitoso!
Una miriade di ragazzi, di voci e di colori, con l’esibizione dei vari Atelier. Provo un’emozione intensa.
Maestri italiani, una spagnola, una finlandese, ed un repertorio vasto ed eclettico. L’esibizione dell’Atelier di Anna Galterio un successone, e se posso aggiungere, anche di un certo spessore professionale. Il tutto si conclude con il pranzo al sacco ai giardini e si riparte verso casa. Con tanta ricchezza. Con tanti pensieri, sguardi, immagini…
Ne valeva davvero la pena!


Le alunne E. G. G. V. M. L. E. della Scuola Primaria “Carducci” di Cesena

Nel periodo di Aprile 2016, insieme ad altre alunne della Scuola Carducci, abbiamo partecipato al Festival Nazio­nale dei cori italiani Feniarco a Montecatini, che ha riscosso la partecipazione di ben 1500 studenti e 160 maestri di fama internazionale. E’ stata una grande esperienza di crescita artistica, con la partecipazione ad Atelier musicali che ci hanno permesso di conoscere alunni di varie scuole d’Italia di socializzare con loro per un obiettivo comune, un grande concerto finale. E’ stato sorprendente come in pochi giorni questi bravissimi direttori siano stati in grado di fondere le coralità di un centinaio di ragazzini dalle voci più differenti.

Il nostro gruppo, partito un po’ intimorito, grazie agli insegnamenti delle maestre Roberta e Chiara ed alla carica di energia e fiducia che ci hanno trasmesso, è riuscito a farsi conoscere e a non sfigurare di fronte a cori professionisti.

Siamo molto felici ed entusiaste dell’esperienza vissuta e speriamo si possa ripetere in futuro.

Per noi Montecatini è stata un’esperienza indimenticabile, perché ci è piaciuto cantare in coro insieme a tanti altri bambini d’Italia. E’ stata un’esperienza magnifica, divertente e faticosa, però c’era la musica e, con la musica, tutto è una meraviglia!cc

Mama Waruno
Ninna Nanna aborigena australiana

Elab. Michele Napolitano

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