… al Canto Rinnovato

di Silvia Vacchi

La seconda giornata di convegno Dal Canto Ritrovato al Canto Rinnovato si è aperta alle 10 nello splendido spazio della Piazza Coperta di Sala Borsa, nel centro storico di Bologna. Dopo il breve saluto di Elide Melchioni ascoltiamo Gabriella Corsaro (vicepresidente Aerco) che nella sua relazione affronta con decisione e trasporto il fondamentale tema della motivazione del corista nella scelta del coro. La relatrice è certa di toccare un punto nevralgico per la coralità amatoriale, mai come ora alla ricerca di un ricambio generazionale tra i propri cantori. In questo 2021 ancora fortemente limitato dall’emergenza Covid l’attività corale si configura come il modo per far musica d’assieme più inclusivo e democratico al mondo, in netto contrasto con la competitività imperante e, quindi, anche solo per questo decisamente rivoluzionario. Tra i tanti fattori che possono influenzare la scelta di un coro piuttosto che un altro alcuni sono decisamente imponderabili come la “grinta” del direttore o la consapevolezza dei cantori rispetto ai contenuti del proprio repertorio. Con ardita sintesi la professoressa Corsaro riassume: si dice “cercasi coro” ma si dovrebbe dire “cercasi identità”.

L’intervento del professor Luigi Giacomoni, presidente della commissione artistica dell’Aerco, si è invece svolto sul tema della programmazione e della redazione di progetti. Un argomento assai tecnico ma sempre più vitale per la gestione di un gruppo corale. A fronte delle tante possibilità di finanziamento messe a disposizione da Aerco diventa importante evitare una serie di errori, purtroppo assai diffusi, che possono influenzare negativamente la commissione giudicante anche in presenza di proposte interessanti. La raccomandazione è quella di evitare i toni generici descrivendo i propri progetti con precisione e tenendo realisticamente conto dei loro punti di forza sia a livello di contenuti che di modalità di realizzazione.

Silvia Biasini, membro della commissione artistica, dopo aver storicamente inquadrato la figura del direttore di coro ci illustra le strategie recentemente messe in atto da Aerco nell’ambito della formazione. Tre sono stati gli strumenti principali con cui l’associazione ha offerto formazione ai propri membri:

1. i corsi per maestri di cori scolastici,

2. i corsi di alfabetizzazione,

3. Aerco Academy, diretta a maestri, cantori e presidenti di coro perché, oltre a offrire preparazione musicale a vari livelli, prevede anche corsi di management.

Tutte le lezioni possono essere seguite sia in presenza che a distanza e sono concentrate nei fine settimana.

L’argomento proposto dalla professoressa Maria Luce Monari, docente presso il conservatorio di Parma e direttrice del Coro Lirico San Rocco, è quello dei cori lirici. Dopo un breve excursus storico si presentano alcuni interessanti dati che fanno ben sperare per il futuro di queste formazioni: attualmente i cori lirici in regione sono ben trentadue. Per loro stessa natura questi gruppi tendono a realizzarsi completamente quando hanno modo di cantare il repertorio operistico in vere e proprie messe in scena. La professoressa sottolinea come il corista migliori le proprie capacità interpretative e mnemoniche proprio in virtù della maggior complessità che l’azione drammatica comporta. Richiama anche l’attenzione sui problemi che attualmente affliggono il teatro (a ben vedere, già ben prima dell’emergenza Covid). La crisi degli ultimi due anni ha messo in ginocchio i cori meno numerosi e le piccole produzioni: occorre solidarietà tra i cori.

E’ poi la volta di Fabio Pecci, direttore del coro “Le allegre note” di Rimini e membro della Commissione Artistica dell’Aerco, il quale ricorda a tutti i presenti la necessità di promuovere con decisione la coralità infantile: senza di essa la musica corale non può avere un futuro, da qui nasceranno i coristi e il pubblico di domani. Riassume le principali iniziative messe in campo da Aerco per promuovere questo tipo di attività:

  • Corinfesta. Il concorso di composizione per cori di voci bianche è attivo dal 2017; Concorso città di Riccione. Questa manifestazione per cori di voci bianche era arrivata, prima del Covid, ad avere una media di 14 cori partecipanti.
  • Rassegna di cori scolastici.
  • Corso per maestri di cori scolastici. L’iniziativa, già citata da Silvia Biasini, ha avuto molto seguito e si è avvalsa di ospiti di gran nome come Basilio Astulez e Voicu Popescu.

Il maestro Pecci ribadisce l’impatto disastroso che l’emergenza Covid ha avuto su tutta la coralità ma specialmente su quella scolastica e chiede che, a livello nazionale, si ridimensionino i protocolli di sicurezza e la “pericolosità” (a suo parere da verificare) del canto corale.


La professoressa Elide Melchioni (membro della commissione artistica di Aerco e direttrice del coro Farthan), propone un interessante intervento sul repertorio popolare e sui vari modi per approcciarlo. Dopo un breve excursus sui concetti di “etnico”, “folk” e “popolare” la direttrice del coro Farthan spiega come sia più appropriato utilizzare l’espressione “musica tradizionale” in luogo della più imprecisa etichetta di “musica popolare”. Il meccanismo della trasmissione orale è, infatti, quello che caratterizza questo repertorio e che innesca l’apporto creativo da parte dell’interprete. La relatrice ha poi proposto al pubblico alcuni incisivi ascolti tratti da storiche campagne di ricerca etnomusicologica sottolineandone l’arcaicità, da un lato, e l’estrema modernità dall’altro. Da queste e da altre considerazioni nasce lo stile interpretativo del coro Farthan che si prefigge di rivitalizzare il canto tradizionale evidenziandone i tratti arcaici (amensuralità, assenza di temperamento) e liberandone le potenzialità timbriche e espressive grazie ad un costante lavoro di approfondimento dei testi e di immedesimazione.
L’ultima relazione della mattinata è stata presentata da Massimo Orlandini, direttore del gruppo vocale Voxtone di Pavullo nel Frignano. Il percorso da lui delineato è partito da una lucida osservazione del repertorio vocal pop, dei motivi del suo successo ma anche dei suoi limiti. Ecco allora emergere nelle parole del relatore le motivazioni che hanno portato all’attuale repertorio del gruppo in nome di una ricerca dell’originalità orgogliosamente rivendicata. Alcuni ascolti dal repertorio dei Voxtone hanno chiarito le loro recenti scelte musicali. Il loro comune denominatore è la tradizione orale la cui autenticità permette di riunire in uno stesso programma da concerto suggestive elaborazioni a cappella di ninne nanne dell’appennino modenese e antiche ballate irlandesi.
I lavori del convegno si sono conclusi con il saluto del Presidente Angelini che, dopo aver ricordato l’importanza dei principali valori di etica corale che animano l’Aerco, si è rallegrato della varietà e qualità delle relazioni ascoltate ritenendole un sintomo di buona salute della coralità emiliano romagnola.


Nel pomeriggio, presso la Basilica di San Martino, ho anche avuto il piacere di assistere al concerto Il Canto Rinnovato, evento conclusivo della due giorni dedicata ai cinquant’anni dell’Aerco. Abbiamo visto in azione alcuni dei relatori ascoltati in mattinata con le loro formazioni corali come le voci bianche Le Allegre Note di Riccione (dirette da Fabio Pecci e accompagnate da Ilaria Cavalca al pianoforte) che hanno aperto il concerto con una selezione di brani tratti dalla pubblicazione di Giacomo Monica Canti dall’Appennino parmense. Sulla polifonia del ‘500 era invece incentrato il programma proposto dal Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola diretto da Silvia Perucchetti che ha eseguito anche musiche inedite di autori reggiani, frutto di ricerche effettuate dalla stessa direttrice. Il loro programma si è concluso con un applauditissimo Sicut cervus di G.P. Da Palestrina. Si sono poi succeduti in scena i Voxtone, diretti da Massimo Orlandini, che hanno proposto tre rarefatte ed eleganti elaborazioni di canti tradizionali del Frignano tratte dallo storico repertorio dei Viulàn seguite da tre grandi classici della musica tradizionale irlandese. La chiusura è poi toccata al Coro Farthan diretto da Elide Melchioni. Le elaborazioni di melodie tradizionali, firmate dalla stessa direttrice, sono state proposte nell’inconfondibile stile incisivo e teatrale a cui la formazione di Marzabotto ci ha piacevolmente abituato negli ultimi anni.
A conclusione della giornata la tentazione di scivolare nella retorica della “ripartenza corale” è forte ma cerco di mantenere un po’ di lucidità. è stato veramente bello vedere tante formazioni corali tornare a cantare in pubblico a un buon livello nonostante ciò che è successo nell’ultimo anno e mezzo ed è stato interessante vedere come il trait d’union proposto dall’associazione (Dal Canto Ritrovato al Canto Rinnovato) è stato interpretato con disinvoltura e pertinenza. Spero davvero che occasioni di concerto importanti come quelle proposte da Aerco tornino ad essere non più l’eccezione ma la regola: i cori hanno bisogno di cantare in pubblico.