DI ANDREA ANGELINI
Direttore Artistico del Concorso e Presidente AERCO
Dolci armonie nella Città del Pio
“Questo era il tempo in cui Carpi trionfava nella sua vita di magnifici tripudi, le vie invase da un popolo festante, sonore di musiche e di canti, platee vivide di balli all’aperto, con le fronti delle case tutte dipinte, con maestri d’arte e di sapere intenti al lavoro od al piacere, e nobili signori e, signore dei signori, un principe umano dalla mente aperta ad ogni bellezza… Trasformata la città, eretti edifici, fatte sorgere le ardite e morbide absidi di S. Nicolò dovute alla maestria architettonica di Baldassarre Peruzzi, glorificate nella costruzione del Duomo le linee bramantesche, fatto dell’antico Castello una reggia di principesca bellezza, costretti, con l’esempio, i cittadini a costruire quella mirabile galleria arcata che è il portico di piazza, fatto un fronte di palazzi che le età vili e bottegaie hanno variamente contaminato e rovinato, promosso il gusto dell’arte e delle lettere, coltivato il libro, ingentilite le leggi, e tutto attraverso violenze guerresche all’infuori di una brevissima sosta di pace, Alberto Pio avrebbe avuto il diritto di poter morire in placidi tramonti carpigiani con minore amarezza di quella in cui morì, lontano dalla patria, a Parigi, con la visione della signoria dei suoi finita, e spenta con essa la grandezza che alla patria egli aveva dato”.
Chi scrive così non è un Carpigiano. Gino Piva era nato infatti a Milano nel 1873 e morirà in provincia di Venezia nel 1946: un personaggio particolare, sindacalista, politico, giornalista, poeta, chiamato, non so perché, a inaugurare la nuova sede della Biblioteca comunale nei locali del Castello, con un discorso che poi verrà pubblicato nel 1914 a Carpi con il titolo L’aureo tempo di Carpi. È l’“aureo tempo” di Alberto III Pio (1475-1531), l’ultimo signore di Carpi.
Camminare ora, nel 2022, per le strade del centro di Carpi è molto piacevole: con un immaginario viaggio nel tempo pare quasi di vedere il giovane Giuseppe Savani (nato nel 1855, pochi anni prima del menzionato Gino Piva), raggiungere trafelato la locale Scuola di Musica in cui lo attende per le lezioni Aniceto Govi, impareggiabile maestro con cui il nostro Giuseppe studia violino, viola, mandolino, clarinetto, chitarra, fisarmonica, pianoforte, timpani, grancassa.
Per rendere omaggio al musicista, stravagante solo in apparenza, fortemente convinto della funzione socializzante della musica ed amante della pace, dal 3 al 5 giugno 2022 l’Associazione Emiliano-Romagnola Cori, ha portato in scena all’Auditorium San Rocco e al Teatro Comunale il Primo Concorso Corale Nazionale Giuseppe Savani. La manifestazione, organizzata da AERCO e patrocinata dal Comune di Carpi, Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, è iniziata venerdì 3 giugno con il Festival non competitivo.
All’interno dell’Auditorium San Rocco si sono esibite tre corali all’insegna della buona musica e dell’amicizia. Il Coro Savani e il Coro G.P. da Palestrina di Carpi, insieme all’Officina Musicale di Rio Saliceto hanno proposto brani tratti dalla tradizione popolare, dalla polifonia classica fino a brani moderni e contemporanei.
Sabato 4 giugno, sempre all’Auditorium San Rocco si è tenuto il concerto del Coro Giovanile Libere Note di Ravenna e del Coro Voci del Frignano di Pavullo del Frignano. L’incontro tra la delicatezza delle voci bianche e le melodie tratte dal repertorio popolare del coro modenese è risultato fresco e piacevole.
Domenica 5 giugno all’interno della splendida cornice del Teatro Comunale si è svolto il Concorso vero e proprio che ha visto la partecipazione dei cori: Gruppo Vocale Iter Novum (Trissino, VI) diretto da Serena Peroni; Coro Artemusica (Valperga, TO) diretto da Debora Bria; Na’ara Vocal Ensemble (Firenzuola, FI), direttore Edoardo Materassi; Coro Giovanile Emil Komel (Gorizia), direttore Mateja Cernic; Bologna SO.W.L. Singers, direttore (Michael Brusha); Corale EsseTi Major (Scandiano, RE), diretto da Matteo Grulli.
La giuria composta da prestigiosi musicisti che operano con successo da anni all’interno del mondo corale, Eriks Ešenvalds (dalla Lettonia), presidente, Walter Marzilli, Francesco Grigolo, Elide Melchioni e Marialuce Monari, ha valutato le performance delle compagini corali, cogliendone gli aspetti caratteristici, l’originalità, l’interpretazione. Vincitore del Gran Premio, con un trofeo e 3.000 euro è risultato il Coro Artemusica diretto da Debora Bria, mentre ha conquistato il podio di miglior direttore Serena Peroni. Ogni coro partecipante ha ricevuto una borsa di studio relativamente al punteggio ottenuto con relativo diploma nella fascia oro, argento e bronzo.
L’appuntamento canoro è per il prossimo anno, con l’augurio che la brillantezza delle voci, giovanili e la forza di quelle più mature possano farsi eco tra i vicoli e i palazzi della ‘Perla del Rinascimento’.
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