«Che cos’è l’ispirazione per un poeta? Semplice: “Il primo verso ce lo mette Dio, gli altri ce li metto io!”» (Elio Pecora)

Elio Pecora, oltre ad essere un grande poeta, saggista, critico autore di testi teatrali, ha scritto delle bellissime poesie destinate al mondo dei bambini condensate in due raccolte che hanno avuto notevole diffusione e successo. Anche lui, come tanti, non ha saputo resistere al fascino del girotondo e nella raccolta che ha per titolo L’albergo delle fiabe, e ne ha pubblicato uno che, non appena l’ho letto, ho ‘osato’ subito a mettere in musica tanto che, dopo qualche tempo, l’ho fatto ascoltare al poeta da due classi terze di una scuola primaria di Roma, un giorno che gentilmente ci è venuto a fare visita.

L’albergo delle fiabe, Orecchio Acerbo editore, Roma

Ed ecco qui il testo:


Girotondo

Girotondo, girotondo,
se tu giri intorno al mondo
puoi affacciarti sulle cime
di montagne e di colline,
vedi i laghi, guardi i mari,
golfi, porti, spiagge, fari,
c’è una donna su un terrazzo,
fra le nubi passa un razzo,
la campagna è un gran tappeto
colorato, c’è un vigneto
e nel centro una torretta,
sopra i tetti una civetta,
strade, piazze, slarghi, ponti,
cieli aperti ed orizzonti
rossi, blu, viola, arancio,
c’è la luna appesa a un gancio,
nell’oceano profondo
anche là si gira in tondo.
Giri tu e gira la Terra,
mentre è in pace e quando è in guerra,
giri e intanto gira tutto:
Sole e stelle, bello e brutto.
chissà dove c’è chi tira
Una leva e tutto gira…

Si tratta di un vivace e spiritoso giro intorno al mondo, nel quale incontriamo di tutto e, oltre a viaggiare in superficie, si viaggia anche nell’oceano profondo. E si presume che c’è anche qualcuno che aziona la leva… del mondo! Dal momento che si gira e che tutto sembra girarci intorno, mi è venuto spontaneo di inventare un valzer che si sviluppa in due parti (A e B) contrapposte e alternate: quattro versi in modo maggiore [in carattere normale] e due versi, più meditativi, in modo minore [in carattere corsivo].  Ecco la mia realizzazione musicale, da una a tre voci, con gli accordi per la chitarra e il pianoforte e una piccola parte per il glockenspiel o il metallofono. In questo modo il girotondo può essere proposto sia in una versione semplice, con la sola linea del canto I e l’accompagnamento, che in una versione un po’ più complessa, sia utilizzando le voci che gli strumenti (flauti dolci, strumenti a barre e gli strumenti della scuola media a indirizzo musicale (violino, flauto traverso, clarinetto, chitarra…). Nell’esecuzione è possibile ‘respirare’ prima di intonare il modo minore e anche espandere leggermente l’andamento agogico del brano, per ampliarne il carattere meditativo: tutto ciò a discrezione dell’eventuale direttore e degli interpreti. Ho volutamente aggiunto alcuni semplici suggerimenti per la realizzazione pianistica degli accordi indicati in partitura, quello che gli anglosassoni definiscono come voicing, a significare le differenti  modalità di dispozione degli accordi.  Come sempre vi auguro buona musica e buon girotondo! Per eventuali chiarimenti, osservazioni o comunicazioni mi potete scrivere all’indirizzo  tulliovis@tiscali.it

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