Foto: ritratto di Palestrina, Lipsia, circa 1770 – Universitätsbibliothek Leipzig
Buon compleanno, Palestrina!
Care lettrici e cari lettori,
FarCoro si rinnova: sono particolarmente felice che la nuova veste grafica si inauguri proprio con questo numero, quasi integralmente dedicato a Giovanni Pierluigi da Palestrina nel festeggiare i 500 anni dalla nascita!
Partiremo da Oriente, con il saluto di Andrea Angelini di recente ospite del Petra Cantare International Choral Festival di Surabaya (Indonesia), che ci racconta di come la nostra polifonia rinascimentale sia amata e cantata anche da cori che vivono ai nostri antipodi; cercheremo poi di indagare i motivi per cui Palestrina sia diventato il ‘principe della musica’, e quanto ci sia di vero nelle leggende che da ormai più di 400 anni sono parte inscindibile della narrazione sul suo genio compositivo.
E a proposito di leggende, ecco l’approfondimento sull’opera lirica di Hans Pfitzner intitolata proprio Palestrina (1917), che eredita il mito di ‘salvatore della musica sacra’ contro le presunte minacce del Concilio di Trento, ove si sarebbe stati vicini all’abolizione della polifonia liturgica, poi scongiurate grazie alla bellezza e al perfetto equilibrio fra musica e parole della Missa Papae Marcelli, presunta prova che comprensibilità del testo sacro e contrappunto possano felicemente coesistere; ma questa non è solo la trama dell’opera: è anche la vulgata diffusa ancora oggi, un insieme di luoghi comuni ‘duri a morire’ che la musicologia ha da tempo messo in discussione e sconfessato, al di là di alcuni aspetti della vicenda storicamente comprovati.
La celebre sapienza palestriniana nel forgiare la melodia è oggetto del contributo di dom Antonio di Marco, che ci farà immergere nelle tecniche di creazione melodica gregoriana e rinascimentale; l’articolo, articolato in puntate, ci accompagnerà anche nei prossimi numeri di questo anno palestriniano. Impossibile poi non dedicare spazio a Domenico Bartolucci, successore di Perosi nel ruolo di Direttore Perpetuo della Cappella Sistina (che resse dal 1956 al 1997), prestigiosa istituzione in cui Palestrina fu cantore per un breve periodo fra gennaio e luglio 1555; nella polifonia di Bartolucci emergono lo studio, l’assimilazione profonda e la genuina adorazione per l’opera di Palestrina: «la mia costante preoccupazione è di ridare al pubblico Palestrina nella sua anima», e «ho pensato sempre a Palestrina ed alla Sistina e poco a me stesso», così affermava. Ringrazio la Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci per aver messo a disposizione di FarCoro fotografie e partiture, delle quali pubblichiamo integralmente la bella Alma Redemptoris Mater, sperando che la sua produzione possa diffondersi ancora di più nel nostro repertorio corale.
La sezione ‘operativa’ delle nostre rubriche si concentra invece sull’esperienza di eseguire Palestina oggi, con due interviste a Paolo Da Col e Raffaele Cifani: entrambi ci raccontano del proprio lavoro di restituzione della Missa Papae Marcelli, il primo (interprete e musicologo che non ha bisogno di presentazioni) alla guida dell’ensemble Odhecaton; il secondo, attivo anche come didatta ed esperto di coralità giovanile e vocal pop, è invece arrivato al Benedictus della stessa messa dalla canzone Drones dei Muse (solo uno dei tanti esempi di recupero, rielaborazione e ‘parodia’, in senso rinascimentale, del classico e dell’antico da parte del rock inglese), per poi far appassionare definitivamente le giovani coriste del coro Enjoy a questo repertorio.
E ancora, di grande interesse la collaborazione avviata fra il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra ed il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “Sacco” di Milano, al fine di esplorare l’impatto che la polifonia del Rinascimento può avere sui pazienti in cura nei reparti di terapia intensiva: ringrazio Francesco Rocco Rossi e Riccardo Colombo per metterci a parte dei primi esiti di questa sperimentazione.
Scopriremo poi la Casa del Palestrina (ora Museo e attivissima sede della Fondazione omonima), che ha appena ospitato una masterclass con concerto all’interno dei corsi di AERCO Choral Academy e pubblica il nuovo progetto dell’Edizione Nazionale delle opere del compositore (caratterizzata da più di una novità editoriale); suggella la rubrica il racconto di Silvia Fanti, una storia – nata in un corso AERCO e a cui sono affezionata in prima persona – di grande amore per la coralità e di continua scoperta nei confronti di un repertorio in effetti amatissimo dai cori amatoriali, ma che quasi mai viene approfondito in termini di lettura e conoscenza delle fonti originali.
E concludiamo ‘sul divano’ del nostro salotto con la recensione dell’attualmente unico film biografico dedicato al compositore: Palestrina Princeps Musicae di Georg Brintrup, interessante mediometraggio strutturato attraverso una serie di ‘interviste impossibili’ e che certamente vale la pena vedere.
Buona lettura, buon ascolto e… buona visione!
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